Mini guida alla Diagnosi Energetica: cos’è, quali aziende devono farla e perché

Secondo una delle definizioni generali, la Diagnosi Energetica (DE) è “una procedura sistematica volta a fornire un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività o impianto industriale o commerciale, di servizi pubblici o privati, e volta ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati.

Infatti, la Diagnosi Energetica oltre alla conoscenza approfondita del profilo di consumo energetico, fornisce importanti informazioni sul reale comportamento degli impianti.

Questo permette ad ogni azienda di individuare gli interventi opportuni per conseguire gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica, secondo criteri di sostenibilità ambientale nella scelta e nell’utilizzo delle fonti energetiche e di riduzione dei costi per gli approvvigionamenti energetici.
Un percorso difficile? No, se hai un partner affidabile in grado di guidarti e aiutarti a fare le scelte migliori per la tua realtà imprenditoriale.
Ecco una mini guida utile attraverso la quale ti spieghiamo in sintesi come e perché si deve fare una Diagnosi Energetica.

Diagnosi energetica, quali aziende devono averla?

Partiamo da alcune indicazioni normative di riferimento per fare il punto.
A partire dalla termine del 5 dicembre 2015, e poi successivamente da ripetere ogni 4 anni, il D.Lgs. 102/2014, modificato dal D.Lgs. 73/2020, ha posto a carico delle Grandi Imprese e delle Imprese a forte consumo di energia (Energivore), l’obbligo di eseguire una Diagnosi Energetica (conforme alle norme UNI CEI EN 16247).

 

La data del 5 dicembre è una scadenza da tenere sempre a mente!

Solo per le Imprese Energivore c’è l’obbligo di effettuare almeno un intervento indicato nel report di audit energetico e di comunicare all’ ENEA i risparmi conseguiti.

Dal 2023, per potersi iscrivere all’elenco delle imprese a forte consumo di gas naturale, e usufruire quindi delle agevolazioni in bolletta, le aziende Gasivore devono essere già in possesso della Diagnosi Energetica.

 

L’importanza della diagnosi energetica anche per i soggetti non obbligati

La Diagnosi Energetica è il primo passo per efficientare un sistema energetico.Nel corso degli anni, è diventata uno strumento di crescita aziendale, oltre che un mero adempimento burocratico. Grazie alla sua utilità, sempre più le imprese ne hanno capito le potenzialità e hanno fatto diventare la Diagnosi Energetica uno strumento di gestione dei costi energetici nei vari siti produttivi.

L’ENEA, che gestisce per conto del MiSE il funzionamento del meccanismo a livello nazionale, si è impegnata nella realizzazione di strumenti che aiutassero le imprese a redigere Diagnosi Energetiche conformi all’Allegato II del D.Lgs. 102/2014.

Ecco in sintesi l’elenco:

– le Linee Guida per la realizzazione delle diagnosi energetiche nei settori industriale e terziario
– le Linee Guida sul monitoraggio
– l’implementazione del portale Audit102
– la proposta di alberatura aziendale nei settori industriale e terziario
– il foglio di riepilogo dei consumi dei siti oggetto di diagnosi (cosiddetto file F riepilogativo)
– il foglio di calcolo elettronico a disposizione delle imprese per effettuare correttamente la clusterizzazione dei siti produttivi (ovvero la scelta dei siti energeticamente rappresentativi da sottoporre a diagnosi)
– le Linee Guida settoriali (con annessa standardizzazione del glossario per le varie fasi produttive) realizzate in collaborazione con le associazioni di categoria.

Questi sono solo alcuni degli strumenti messi in campo per aiutare le imprese e per veicolare il messaggio relativo all’importanza della gestione dell’energia nei siti produttivi, tematica tra l’altro divenuta sempre più attuale e all’ordine del giorno dal 2014 ad oggi.

La Diagnosi Energetica identifica come l’energia viene gestita e consumata, ovvero:

– come e dove l’energia entra nell’impianto, stabilimento, sistema o parte di macchinario
– dove viene distribuita e usata
– come viene convertita tra i punti di ingresso e i suoi utilizzi
– come essa può essere utilizzata in modo più efficace e in modo più efficiente.

Consapevolezza e opportunità di avere una Diagnosi Energetica

La Diagnosi Energetica deve essere vista come un’opportunità per l’azienda, che parte dalla consapevolezza.

Difatti, questa procedura permette di essere a conoscenza di ciò che accade all’interno della propria azienda e confrontare i risultati con il proprio settore, per adottare misure che portano a:
– ottimizzare i processi
– inserire nuovi prodotti in modo consapevole
– innovare a livello tecnologico
– ottenere una maggiore competitività.

Un altro lato positivo della Diagnosi Energetica è che può aprire l’accesso a incentivi, come ad esempio i titoli di efficienza energetica, o a bandi che finanziano gli interventi di efficientamento.

Questo aspetto permette di aumentare la proposta di valore dell’azienda che potrà presentare prodotti e servizi a minor impatto ambientale intercettando nuove fette di mercato e migliorando l’immagine aziendale.

Diagnosi Energetica, come deve essere fatta e da chi?

La Diagnosi Energetica per essere davvero efficace deve avere delle caratteristiche essenziali.

Reale
Si parte dai dati di consumo, dati concreti e fatture di fornitura dei vettori energetici (EE,GAS,GASOLIO), che analizzano le curve di prelievo.

Profonda
Fornisce adeguata conoscenza del profilo di consumo, deve dare informazioni più approfondite rispetto alle situazioni conosciute (perdite in un processo, in un reparto, linea di produzione).

Orientata
È parte di un percorso e orienta i passi successivi: deve far parte di un piano di azione dell’azienda

Compresa
Non deve essere solo comprensibile, deve essere compresa, fatta propria dall’azienda: in particolare dall’Alta Direzione, ma anche dagli altri funzioni d’azienda come acquisti, manutenzione, produzione, perché possa essere a tutti gli effetti un investimento e non un costo.

La Diagnosi Energetica deve essere conforme ai dettati dell’Allegato 2 al decreto legislativo 102/2014.

Nei Chiarimenti del MiSE vengono definiti i requisiti minimi che la Diagnosi Energetica deve rispettare ai fini dell’adempimento dell’obbligo.

Le Diagnosi Energetiche devono:
– essere basate su dati operativi relativi al consumo di energia aggiornati, misurati e tracciabili e sui profili di carico;
– comprendere un esame dettagliato del profilo di consumo energetico di edifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali, compreso il trasporto;
– dove possibile, essere basate sull’analisi del costo del ciclo di vita, invece che su semplici periodi di ammortamento, per tener conto dei risparmi a lungo termine, dei valori residuali degli investimenti a lungo termine e dei tassi di sconto;
– essere proporzionate e sufficientemente rappresentative per consentire di tracciare un quadro fedele della prestazione energetica globale e individuare le opportunità di miglioramento più significative.
La norma tecnica europea di riferimento per le diagnosi energetiche è la UNI CEI EN 16247 divisa in cinque parti (Requisiti generali, Edifici, Processi, Trasporto, Competenze auditor).

Le prime quattro parti sono state aggiornate nel 2022 con l’inserimento del piano di misura e dei metodi di campionamento fra le attività costituenti il processo di diagnosi.

La redazione delle diagnosi energetiche è affidata dalle imprese a soggetti certificati da enti accreditati, in particolare ad EGE (Esperti in Gestione dell’Energia) certificati ai sensi della UNI 11339 e ad ESCO certificate ai sensi della UNI 11352.

Le fasi della Diagnosi Energetica

Riassumiamo in maniera schematica quali sono le fasi della Diagnosi Energetica.

Fase n. 1 – Attività preliminare
– Incontro preliminare con il committente e definizione della metodologia operativa con cui la Diagnosi Energetica sarà eseguita.
– Accesso al sistema energetico, individuazione dei dati che devono essere forniti dal committente attraverso le persone dell’organizzazione, che faranno anche da guida e assistenza durante il sopralluogo.

Fase n. 2 – Raccolta dei dati
– Raccolta dei dati di consumo e produzione, in possesso dell’azienda, necessari alla costruzione dell’inventario energetico (bilancio elettrico, bilancio termico).
– Sopralluogo nello stabilimento e valutazione degli aspetti energetici significativi.
– Valutazione preliminare delle opportunità di risparmio.

Fase n. 3 – Analisi dei dati
– Analisi dei dati e delle informazioni raccolte e costruzione della baseline.
– Individuazione dell’indice di performance effettivo e operativo al fine di determinare l’efficienza energetica del sistema attuale e individuare le opportunità di miglioramento, (benchmarking interno ed esterno con realtà similari).
– Analisi di possibili interventi di efficientamento.
– Definizione delle priorità in funzione dell’analisi costi-benefici effettuata per ogni intervento di miglioramento.

Fase n. 4 – Redazione del rapporto
– Stesura del rapporto di Diagnosi Energetica, contenente oltre ai riferimenti normativi, la descrizione del contesto, la metodologia utilizzata, i risultati della Diagnosi Energetica e l’elenco delle raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica.
– Diagnosi Energetica redatta dall’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE), certificato da ente terzo accreditato (secondo il disposto della norma UNI CEI 11339:2009).
– Trasmissione della diagnosi redatta al portale ENEA.

Fase n. 5 – Presentazione Dei Risultati
Conclusa la Diagnosi, ci sarà l’incontro con il committente.
– Consegna del rapporto.
– Presentazione dei risultati della Diagnosi Energetica.
– Risposte per eventuali richieste di chiarimenti

Con questa mini guida sulla Diagnosi Energetica, ti abbiamo accompagnato in questo percorso per avere una visione d’insieme su cosa sia questa procedura, chi deve avviarla e perché serve avere una Diagnosi Energetica eseguita secondo tutti i crismi e in conformità alla normativa.

Come esperti in gestione dell’energia, mettiamo a tua disposizione la nostra professionalità.


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