Prima ancora di produrre dobbiamo imparare ad utilizzare l’energia in modo corretto, eliminando gli sprechi. Il ricorso alle fonti rinnovabili, lo sviluppo di nuove fonti di energia, l’utilizzo delle tecnologie più avanzate per la generazione elettrica da fonti fossili, in un mix strategico di fonti energetiche, non può prescindere dalla ricerca di una maggiore efficienza, attraverso l’adozione di misure di razionalizzazione e di risparmio energetico.


Il punto di partenza di ogni seria operazione di razionalizzazione è una rigorosa e corretta contabilità energetica, supportata dal monitoraggio strumentale.

Il monitoraggio energetico ha l’obiettivo di valutare la prestazione effettiva di un’azienda sulla base dei suoi consumi reali e di individuare eventuali aree di inefficienza sulle quali poter intervenire.

Riportiamo di seguito un caso aziendale di spreco energetico. L’analisi dei prelievi di energia elettrica in un’azienda di lavorazioni marmi evidenza, soprattutto il sabato e la domenica, a produzione completamente ferma, un prelievo anomalo orario medio di circa 16 kW a fronte di un prelievo corretto medio di 4 kW. Il sopralluogo tecnico rileva che il maggior consumo proviene da più stufette elettriche collocate negli spogliatoi degli operai utilizzate per asciugare le tute da lavoro nei momenti di pausa e che purtroppo nessuno ha l’accortezza di spegnere nel momento in cui finisce il turno.

Facendo un rapido calcolo si può ipotizzare quanto segue:
12 kWh (energia consumata in un’ora) x 24 h = 288 kWh (energia sprecata in un giorno) 288 kWh x 104 gg (tutti i sabato e domenica in un anno) = 29952 kWh (energia sprecata nei fine settimana, equivalente all’energia utilizzata in un mese dall’azienda).
Per quanto riguarda l’aspetto economico tale inefficienza comporta un aggravio di spesa pari a circa 5.391 euro considerando un costo medio del kWh di circa 18 centesimi.